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Acquisto di bene immobile con denaro altrui e reintegrazione della legittima

Avv. Matteo Ramponi - 13 giugno 2023

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 35461 del 02/12/2022

In tema di tutela del legittimario, ai fini della reintegrazione della quota di riserva, qualora il donatario beneficiario della disposizione lesiva abbia alienato l’immobile donatogli, il legittimario, se ricorrono le condizioni stabilite dall’art. 563 c.c., può chiederne la restituzione anche ai successivi acquirenti che sono, invece, al riparo da ogni pretesa restitutoria del legittimario nella diversa ipotesi di riduzione di una donazione indiretta; infatti, in tale ultima ipotesi, poiché l’azione di riduzione non mette in discussione la titolarità del bene, il valore dell’investimento finanziato con la donazione indiretta dev’essere ottenuto dal legittimario leso con le modalità tipiche del diritto di credito. Continua qui per il commento dell'Autore.

Donazioni lesive dei diritti dei legittimari e modalità di riduzione

Avv. Matteo Ramponi - 16 maggio 2023

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 35461 del 02/12/2022

In tema di tutela dei diritti del legittimario, le donazioni che il “de cuius” abbia fatto in vita, qualora debbano essere oggetto di riduzione ai fini della reintegrazione della quota di riserva, si riducono a cominciare dall’ultima e risalendo via via alle anteriori. Tale ordine è tassativo ed inderogabile, cosicché non è consentito al legittimario di far ricadere il peso della riduzione in modo difforme da quanto disposto dagli artt. 555, 558 e 559 cod. civ. e, pertanto, la scelta del legittimario di ridurre una donazione anteriore senza previamente aggredire quella più recente incontra il limite rappresentato dall’onere di scomputare dal valore della riduzione richiesta quello della riduzione che il legittimario avrebbe potuto richiedere al donatario posteriore, giacché egli non può recuperare, a scapito di un donatario anteriore, quanto potrebbe conseguire agendo in riduzione nei confronti del donatario più recente. Continua qui per il commento dell'Autore.

Ancora sulla necessità delle certificazioni ipocatastali nei giudizi di divisione

Avv. Matteo Ramponi - 12 aprile 2023

Nota a Cass. Civ., Sez. 6, ordinanza n. 6228 del 02/03/2023

Pur condividendo l’esigenza che, nel giudizio di divisione ereditaria, occorra offrire la dimostrazione dell’appartenenza dei beni al de cuius o più genericamente la prova della comproprietà, deve precisarsi come, pure in presenza di contestazioni dei coeredi, non grava a carico dell’attore l’onere di quella prova rigorosa richiesta nel caso di azione di rivendicazione o di quella di mero accertamento positivo della proprietà, poiché non si tratta di accertare positivamente la proprietà dell’attore negando quella dei convenuti, ma di fare accertare un diritto comune a tutte le parti in causa, quali coeredi. 

Nemmeno può imporsi la produzione della documentazione richiesta dall’art. 567, comma 2, c.p.c., in ragione dell’esigenza del litisconsorzio imposto nei giudizi divisori dagli art. 784 e 1113 c.c.. Infatti, pur avendo diritto ad intervenire nella divisione, ai sensi dell’art. 1113, primo comma, c.c. creditori e aventi causa del compartecipe non sono parti in tale giudizio, al quale devono partecipare soltanto i titolari del rapporto di comunione. Continua qui per il commento dell'Autore.

La forma della revoca della rinuncia all’eredità

Avv. Matteo Ramponi - 14 marzo 2023

Nota Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 37927 del 28/12/2022

Nel sistema delineato dagli articoli 519 e 525 c.c., in tema di rinunzia all’eredità, la quale determina la perdita del diritto all’eredità ove ne sopraggiunga l’acquisto da parte degli altri chiamati, l’atto di rinunzia deve essere rivestito di forma solenne (dichiarazione resa davanti a notaio o al cancelliere e iscrizione nel registro delle successioni), con la conseguenza che una revoca tacita della rinunzia è inammissibile. Continua qui per il commento dell'Autore.

Collazione e tassazione dell’atto di divisione

Avv. Matteo Ramponi - 14 febbraio 2023

Nota a Cass. Civ., Sez. Trib., Sentenza n. 2588 del 27/01/2023

Nella imposizione di registro della divisione ereditaria ex art.34 D.P.R. 131/86, al fine di stabilire la massa comune e, di conseguenza, al fine di accertare la eventuale divergenza tra quota di fatto-quota di diritto e la presenza di eccedenze-conguagli tra coeredi tassabili come vendita- trasferimento, si deve tenere conto del valore del bene donato in vita dal de cuius ad uno dei coeredi condividenti e come tale oggetto di collazione ex artt. 724 e 737 cod. civ. Continua qui per il commento dell'Autore.

Comunione ereditaria e usucapione del bene da parte di un comunista

Avv. Matteo Ramponi - 17 gennaio 2023

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Sentenza n. 35067 del 29/11/2022

In materia di successione ereditaria, il coerede, prima della divisione, può usucapire la quota degli altri coeredi, senza necessità di invertire il titolo del possesso, allorché eserciti il proprio possesso in termini di esclusività, ossia in modo inconciliabile con la possibilità di godimento altrui e tale da evidenziare l’inequivoca volontà di possedere “uti dominus” e non più “uti condominus”, della cui prova è onerato, non essendo sufficiente che gli altri partecipanti si astengano dall’uso della cosa. Peraltro, tale volontà non può desumersi dal fatto che lo stesso abbia utilizzato e amministrato il bene ereditario attraverso il pagamento delle imposte e lo svolgimento di opere di manutenzione, operando la presunzione “iuris tantum” che egli abbia agito nella qualità di coerede e abbia anticipato anche la quota degli altri. Continua qui per il commento dell'Autore.

Alcune riflessioni su captazione testamentaria, incapacità naturale e circonvenzione d’incapace

Avv. Matteo Ramponi - 6 dicembre 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 6, Ordinanza n. 30424 del 17/10/2022

La disposizione testamentaria può dirsi effetto di dolo, ai sensi dell’art. 624, comma 1, c.c., allorché vi sia prova dell’uso di mezzi fraudolenti che, avuto riguardo all’età, allo stato di salute, alle condizioni di spirito del testatore, siano stati idonei a trarlo in inganno, suscitando in lui false rappresentazioni ed orientando la sua volontà in un senso verso il quale essa non si sarebbe spontaneamente indirizzata; idoneità da valutarsi con criteri di larghezza nei casi in cui il testatore, affetto da malattie senili che causano debolezze decisionali ed affievolimenti della ‘consapevolezza affettiva’, sia più facilmente predisposto a subire l’influenza dei soggetti che lo accudiscono o con cui da ultimo trascorre la maggior parte delle sue giornate, costituendo tali valutazioni apprezzamenti di fatto non sindacabili in sede di legittimità, se non nei limiti di cui all’art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c. Continua qui per il commento dell'Autore.

Il diritto al compenso dell’esecutore testamentario

Avv. Matteo Ramponi - 8 novembre 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 24798 del 12/08/2022

La retribuzione a favore dell’esecutore testamentario non soltanto può essere disposta dal testatore, come prevede l’art. 711 cod. civ., ma è altrettanto possibile, in assenza di disposizione testamentaria “ad hoc”, che il compenso per l’opera prestata sia convenuto tra gli eredi e l’esecutore; tuttavia, mentre la retribuzione prevista dal testatore è a carico dell’eredità secondo quanto dispone l’art. 711 cod. civ., l’impegno autonomamente assunto dagli eredi non è idoneo a diminuire l’attivo ereditario in pregiudizio dei creditori ereditari e dei legatari, ma vincola soltanto i successori che l’abbiano stretto, nei cui confronti l’esecutore dispone di un diritto azionabile per ottenere quanto promessogli. Continua qui per il commento dell'Autore.

Institutio ex re certa e concorrenza con la successione legittima

Avv. Matteo Ramponi - 1 ottobre 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Sentenza n. 24310 del 05/08/2022

Il connotato essenziale della istituzione di erede “ex re certa” non va ricercato nell’implicita volontà del testatore di attribuire all’istituito la totalità dei beni di cui egli avrebbe potuto disporre al momento della confezione del testamento, ma nell’assegnazione di un bene determinato, o di un complesso di beni determinati, come quota del suo patrimonio; risolta la questione interpretativa nel senso della istituzione “ex re“, l’erede in tal modo istituito può partecipare anche all’acquisto di altri beni, se del caso in concorso con l’erede legittimo e, quindi, raccoglierli in proporzione della sua quota, da determinarsi in concreto mediante il rapporto proporzionale tra il valore delle “res certae” attribuitegli ed il valore dell’intero asse ereditario. Continua qui per il commento dell'Autore.

Adulterio e revoca di donazione per ingratitudine

Avv. Matteo Ramponi - 13 settembre 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 3, ordinanza n. 19816 del 20/06/2022

Non basta ad integrare un’ingiuria grave tale da legittimare la domanda di revocazione di una donazione, una mera relazione extraconiugale. Tuttavia, la circostanza che l’adulterio sia maturato all’interno del nucleo familiare ristretto dei due coniugi ed il fatto che esso si sia sviluppato nella cornice di un comune ambiente lavorativo possono connotare in termini di gravità l’offesa all’onore patita dal coniuge e ad evidenziare, nell’altro, un atteggiamento di noncuranza e di assenza di rispetto nei confronti della dignità della coniuge predetto. Continua qui per il commento dell'Autore.

La rinuncia al legato in sostituzione di legittima quale condizione dell’azione di riduzione

Avv. Matteo Ramponi - 28 giugno 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, ordinanza n. 13530 del 29 aprile 2022

La rinuncia al legato in sostituzione di legittima, fatta salva la forma scritta quando il legato abbia per oggetto beni immobili, ben può risultare da atti univoci compiuti dal legatario, implicanti necessariamente la volontà di rinunciare al legato, tra i quali non rientra la proposizione dell’azione di riduzione, ben potendo ipotizzarsi un duplice intento del legittimario di conservare il legato conseguendo anche la legittima, cosicché la rinuncia al legato sostitutivo, intervenuta nel corso della causa di riduzione, non è tardiva in senso strettamente temporale, potendo la stessa utilmente avere luogo anche prima della spedizione della causa a sentenza. Continua qui per il commento dell'Autore.

Soggetto sottoposto ad amministrazione di sostegno e capacità di testare

Avv. Matteo Ramponi - 31 maggio 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, sentenza n. 13270 del 28 aprile 2022

Riconosciuto che di regola il beneficiario di amministrazione di sostegno conserva la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza dell’amministratore di sostegno, lo stesso conserva la capacità di donare e di testare. È fatta salva la possibilità che il giudice tutelare, attraverso l’esercizio del potere previsto dall’articolo 411 cod. civ., comma 4, possa imporre, nel singolo caso e in funzione di una maggiore tutela, la limitazione della capacità di testare o donare del beneficiario. Continua qui per il commento dell'Autore.

Atto di opposizione a donazione ex art. 563 c.c.: negozio simulato e donazione indiretta

Avv. Matteo Ramponi - 3 maggio 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, sentenza n. 4523 dell’11 febbraio 2022

La mancanza di una norma di diritto intertemporale che, con riferimento alle donazioni anteriori alla data di entrata in vigore della legge n. 80 del 2005, individui tale data quale “dies a quo” del termine ventennale per l’esperimento del rimedio previsto dall’art. 563, comma 4, cod. civ., induce a ritenere che detto termine decorra in ogni caso, ai sensi del comma 1 dello stesso art. 563, dalla trascrizione della donazione. 

L’azione di simulazione di un contratto dissimulante una donazione di un bene immobile può essere esperita, dal coniuge o dal parente in linea retta del disponente, anche prima dell’apertura della successione di quest’ultimo, allo specifico scopo di consentire l’opposizione di cui all’art. 563, comma 4, cod. civ. e di rendere, in futuro, possibile l’esperimento della domanda di restituzione del bene donato di cui all’art. 563, comma 1, cod. civ. Continua qui per il commento dell'Autore.

La prova dello stato di incapacità naturale del testatore

Avv. Matteo Ramponi - 5 aprile 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 42124 del 31 dicembre 2021

Se è vero che ai sensi dell’articolo 591 cod. civ., comma 2, n. 3, la prova dell’incapacità del testatore deve esistere al momento dell’atto e non genericamente al tempo dell’atto, è anche vero che la regola non implica che la prova debba limitarsi a tale momento. Il giudice di merito può trarre la prova dell’incapacità del testatore dalle sue condizioni mentali in epoca anteriore o posteriore al testamento, sulla base di una presunzione, potendo l’incapacità essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova. Continua qui per il commento dell'Autore.

Azione di riduzione e non configurabilità di un litisconsorzio necessario

Avv. Matteo Ramponi - 8 marzo 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 6, Ordinanza n. 32197 del 05 novembre 2021

L’azione di riduzione non dà luogo a litisconsorzio necessario, né dal lato attivo né dal lato passivo, e può, quindi, essere esercitata nei confronti di uno solo degli obbligati alla integrazione della quota spettante al legittimario; tuttavia, qualora quest’ultimo non abbia attaccato tutte le disposizioni testamentarie lesive, non potrà recuperare, a scapito dei convenuti, la quota di lesione a carico del beneficiario che egli non abbia voluto o potuto convenire in riduzione, e potrà pretendere dai donatari solo l’eventuale differenza tra la legittima, calcolata sul “relictum” e il “donatum”, e il valore dei beni relitti – giacché la loro sufficienza libera i donatari da qualsiasi pretesa – né potrà recuperare a scapito di un donatario anteriore quanto potrebbe pretendere dal donatario posteriore, giacché se la donazione posteriore è capiente le anteriori non sono riducibili, ancorché la prima non sia stata attaccata in concreto dall’azione. Continua qui per il commento dell'Autore.

Sulla validità del testamento olografo redatto in stampatello

Avv. Matteo Ramponi - 8 febbraio 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 42124 del 31 dicembre 2021

È valido il testamento olografo scritto in stampatello. L’uso dello stampatello non pone un problema di validità del testamento, ma di prova della sua provenienza, e tale valutazione si risolve in un apprezzamento di fatto che, se esente da vizi logici o giuridici, è incensurabile in Cassazione. Continua qui per il commento dell'Autore.

Divisione ereditaria, domanda di rendiconto e frutti civili: l’ipotesi di utilizzo del bene comune da parte di uno solo dei comunisti

Avv. Matteo Ramponi - 11 gennaio 2022

Nota a Cass. Civ., Sez. 2, ordinanza n. 39036 del 09/12/2021

Anche il godimento in esclusiva, da parte di uno dei comunisti, del bene comune configura il percepimento di frutti civili, da liquidarsi in forza di un canone di locazione figurativo, sicché la domanda di rendiconto comprende in sé anche detto tipo di frutti civili. Continua qui per il commento dell'Autore.